Il libro è distribuito da Cierrevecchi nell’area del Triveneto, da Distribook in Lombardia e Canton Ticino e Bookservice, in Piemonte, Val d’Aosta e Liguria.

CAMPAGNA IN CITTA’
Oltre l’agricoltura urbana, al di là del paesaggio

a cura di Marco Trisciuoglio

testi di Gabriele Annicchiarico, Carla Maria Greco, Aurélie Soazic Sabatier, Laura Varvello

Fotografie a colori

2017, pp 110, cm 21x24
ISBN 978-88-941548-9-4
€16,00

La quarta di copertina

Che cosa è veramente l’agricoltura urbana? Come è nata e come si è sviluppata? Quale riflesso può avere in termini di vera e propria produzione agricola? Che cosa può diventare o è diventata nelle grandi città italiane, ormai definitivamente multietniche e multiculturali? Abbiamo trovato le risposte a questi interrogativi in un gruppo di lavori di giovani studiosi e abbiamo pensato che valesse la pena di costruire con quei lavori un ragionamento.

Nel 2012 la commissione del concorso LinariaTesi ha segna-lato tre tesi, legate a differenti pratiche e saperi, ma tutte ri-volte ai temi del paesaggio e dell’ambiente in relazione con lo spazio delle città. Si trattava, in quel caso, della tesi di Gabriele Annicchiarico, Agricoltura urbana. Orti, partecipazione sociale e controversie intergenerazionali a Bologna, di quella di Carla Maria Greco, Paesaggi commestibili. Prospettive di agricoltura urbana a Milano, dello studio di Aurélie Sabatier e Laura Varvello, Dare Terra al Mondo.

Ognuno di quei lavori è oggi diventato un saggio indipendente e tuttavia organico al progetto di questo volume, il quale si articola in tre capitoli, due di impostazione più teorico/fondativa e uno di natura più sperimentale/cognitiva. Il primo capitolo ha il compito di definire e spiegare il concetto di agricoltura urbana, mentre il secondo ne illustra gli esiti in termine di vera e propria produzione. Il terzo capitolo è dedicato invece a descrivere un possibile modello di produzione strettamente legato alla società della città multietnica contemporanea.

Marco Trisciuoglio è professore di Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, dove insegna Teorie della Progettazione del Paesaggio. Ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra le quali Il muratore e il latino (Torino 2000), La conchiglia di Corbu (Torino 2003) e Scatola di Montaggio (Roma 2008), che costituiscono una trilogia di testi sulla composizione in architettura. Architetti, opere, teorie, (Milano 2002, con G. Pigafetta e I. Abbondandolo), e I paesaggi culturali (Milano 2013, con M. Barosio). Nel 2008 ha curato con Marco Romano Casa, città, paesaggio. Volume III de La Cultura italiana (direttore L. Cavalli Sforza, Torino).

 

AMBIENTALISMI

AMBIENTALISMI

Il libro è distribuito da Cierrevecchi nell’area del Triveneto, da Distribook in Lombardia e Canton Ticino e Bookservice, in Piemonte, Val d’Aosta e Liguria.

AMBIENTALISMI Una storia globale dei movimenti

Ramachandra Guha

A cura di Gabriele Mina
Postfazione di Marco Armiero

Fotografie in bianco/nero
2015, pp 245, cm 12×18
ISBN 978-88-907017-8-8
€15,00

 

La quarta di copertina

In questo pionieristico saggio Ramachandra Guha, storico indiano di fama mondiale, propone un deciso mutamento nella lettura delle origini e dello sviluppo dei movimenti ambientalisti. Non più uno sguardo interno all’occidente, che dal «ritorno alla terra» contro la rivoluzione industriale si muove fino alle battaglie ecologiste degli anni ’60 e ’70 e oltre, ma un intreccio globale, descrivendo – in modo puntuale e vivace – le relazioni e le reciproche influenze che legano esperienze lontane: i poeti inglesi, la lezione gandhiana, profeti della wilderness e forestali statunitensi, attivisti brasiliani, verdi tedeschi… Incrociando voci ed esperienze del nord e del sud del pianeta, Guha mostra la ricchezza e la complessità delle correnti ecologiste del xix e xx secolo, passando dai vertici internazionali all’«ambientalismo dei poveri»: la lotta non-violenta di Chipko nelle foreste himalayane, l’Amazzonia di Chico Mendes, il Green Belt Movement di Wangari Maathai in Kenya, le voci critiche in Cina e nel sud-est asiatico…

Ramachandra Guha (1958) vive a Bangalore, è uno storico, scrittore e giornalista. È un’autorità negli studi sull’ambientalismo ed è considerato uno dei saggisti più influenti sia in India sia in campo internazionale. Ha all’attivo decine di saggi e centinaia di articoli, ha scritto su Gandhi, sulla democrazia indiana, sulla storia del cricket. Ha insegnato in numerose università in vari continenti, fra cui Berkeley, Yale, la London School of Economics. Ambientalismi è il primo saggio di Guha a essere pubblicato in Italia.

Leggi l’anteprima del libro con l’introduzione di Ramachandra Guha e la postfazione di Marco Armiero.

SENTIMENTO DELLO SPAZIO

SENTIMENTO DELLO SPAZIO

Il libro è distribuito da Cierrevecchi nell’area del Triveneto, da Distribook in Lombardia e Canton Ticino e Bookservice, in Piemonte, Val d’Aosta e Liguria.

SENTIMENTO DELLO SPAZIO Geografia affettiva dei luoghi

Michela Pozzi
Fotografie a colori

2015, pp 56, cm 12x16
ISBN 978-88-907017-7-1
€ 5,00

La quarta di copertina

 

Sentimento dello spazio indaga il rapporto fra luoghi fisici e dimensione interiore: gli affetti, le sensazioni, i ricordi… La città in cui viviamo, la casa che abitiamo, il giardino o il rifugio personale dentro la natura: luoghi con cui creiamo un legame affettivo persistente, dove si producono e si radunano memorie e dove si maturano un senso di appartenenza e identità. «Abitare», «costruire», «essere»: vivere un luogo e personalizzarlo – anche attraverso la pratica artistica – stabilisce con quello spazio un riconoscibile legame, ricco di significati.

Michela Pozzi è artista e «contemplatrice dei luoghi»; vive e lavora fra San Marino e Urbino, espone dal 2003. La sua ricerca – espressa con fotografie, video, installazioni – si fonda sulle relazioni sentimentali ed esistenziali che muovono intorno allo spazio. Lavora sui temi del confine, dell’intreccio, della casa, del rituale. Il suo blog è Sentimento dello spazio.

SÜDTIROLER PARADIES orti di montagna

SÜDTIROLER PARADIES orti di montagna

Il libro è distribuito da Cierrevecchi nell’area del Triveneto, da Distribook in Lombardia e Canton Ticino e Bookservice, in Piemonte, Val d’Aosta e Liguria.

SÜDTIROLER PARADIES Orti di montagna

A cura di Michela Pasquali

Testi di Michela Pasquali, Andrea Heistinger e Wilhelm Pfaff.
Prefazione di Werner Bätzing
Fotografie a colori

2012, pp 128, cm 24×21
ISBN 978-88-907017-0-2
€ 28,00

La quarta di copertina

Ricchi di varietà orticole, colorati da fiori variopinti e curati con amore dalle contadine, gli orti del Sudtirolo sono gli unici veri giardini di montagna. L’immagine che evocano è quella di un piccolo appezzamento di terra in armonia con il paesaggio circostante. Con il loro tipico aspetto spontaneo, compongono una macchia folta e colorata che si potrebbe confondere, se non fosse per il recinto, con i prati che li circondano. Gli orti esprimono il forte attaccamento alla terra e il profondo senso di appartenenza della popolazione contadina, svelando i legami materiali, affettivi, simbolici e culturali che si sono creati nei secoli con il territorio. Benché si sia modificato l’atteggiamento culturale dell’uomo nei confronti della natura e della montagna, rimane ancora nell’orto quell’antica relazione, legata alla fertilità e al recinto, in un intento vitale di conservazione dell’ambiente e del paesaggio. Gli orti rivelano una comprensione diretta e pragmatica della natura, di cui vista, udito, tatto e olfatto sono gli strumenti principali. Quella delle contadine è infatti una conoscenza profonda e precisa della vegetazione, poiché perfettamente integrata nella vita di tutti i giorni. Nell’orto uomini e piante non sono protagonisti separati, e proprio su questa inscindibile relazione si fonda il principale interesse di questo libro che raccoglie il contributo di diversi autori. Dopo la prefazione di Werner Bätzing, geografo tedesco, uno dei massimi esperti di cultura alpina, Michela Pasquali delinea un ritratto dell’orto contadino con la sua storia, l’evoluzione delle piante coltivate e il ruolo delle contadine nella conservazione della biodiversità. Andrea Heistinger, botanica e ricercatrice austriaca, descrive le principali essenze coltivate negli orti. Infine il testo di Wilhelm Pfaff, pubblicato nel 1927 e qui per la prima volta in italiano, presenta un vero e proprio inventario di tutte le piante coltivate e selvatiche in relazione al loro uso nell’alimentazione, nella medicina popolare e nei rituali religiosi legati ad antiche tradizioni.

Michela Pasquali, paesaggista, è nata a Merano e ha vissuto in Sudtirolo fino a sedici anni. Da vent’anni si dedica allo studio di giardini e orti spontanei, sui quali ha scritto Giardini di Manhattan. Storie di guerrilla gardens (Bollati Boringhieri, Torino 2008). Prosegue il suo lavoro con Linaria, organizzazione no profit per la bio e biblio diversità.

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L’ECOLOGIA DEGLI ALTRI.

L’ECOLOGIA DEGLI ALTRI.

Il libro è distribuito da Cierrevecchi nell’area del Triveneto, da Distribook in Lombardia e Canton Ticino e Bookservice, in Piemonte, Val d’Aosta e Liguria.

L’ECOLOGIA DEGLI ALTRI L’antropologia e la questione della natura

Philippe Descola

Traduzione di Paola Mussano
2013, pp 128, cm 12×18
ISBN 978-88-907017-1-9
€9,00

 

La quarta di copertina

Questo breve saggio, uscito in Francia nel 2011, invita a rivedere il rapporto tra natura e cultura e dunque al ruolo dell’uomo nell’ambiente che lo circonda.  Si tratta di un’opportunità importante per porre al centro dell’attenzione tale relazione, che deve essere ripensata per superare la grave crisi ambientale in cui oggi viviamo. «Se l’antropologia di Lévi‐Strauss era una grande teoria sull’uomo, l’antropologia di oggi invece deve andare al di là dell’umano. L’uomo da solo non le basta più. Perché natura e cultura sono una sola cosa. Società e ambiente una sola casa ».
«Le neuroscienze, l’etologia, la genetica, l’ecologia parlano chiaro. Noi bipedi col dono della parola non siamo l’ombelico del mondo, ma una parte del vivente, che ci piaccia o no… Quello che di solito si chiama natura o ambiente, non è una nostra proprietà, né una nostra proiezione, né tanto meno una semplice risorsa a disposizione del nostro sviluppo». Così Philippe Descola racconta in un intervista di Marino Niola.
Dalla fine del XIX secolo, l’antropologia studia l’umanità nella diversità delle sue manifestazioni e, senza sfuggire alla suddivisione tra natura e cultura, si divide tra due linee interpretative: la prima considera le diversità culturali come risposte adattative ai condizionamenti dell’ambiente e la seconda si sofferma invece sul ruolo simbolico di elementi naturali selezionati nell’ambiente circostante. In questo breve saggio Descola esorta a uscire da questo dualismo, delinando un’ecologia delle relazioni tra esseri umani e non‐umani così che l’antropologia, rinunciando al suo antropocentrismo, possa superare il dibattito tra determinismo naturale e culturale.

Philippe Descola è docente di Antropologia della natura al College de France, direttore del dipartimento del Laboratoire d’Anthropologie Sociale fondato da Claude Lévi‐Strauss e professore presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Di recente i suoi interessi si sono rivolti al rapporto tra le comunità umane e i sistemi ecologici sul quale ha scritto Par‐delá nature et culture uscito nel 2005. Fra i suoi libri anche La nature domestique (1986), Les Lances du crépuscule (1993), Nature and Society (1996).

COMPLICITÀ CON LA TERRA

COMPLICITÀ CON LA TERRA

Il libro è distribuito da Cierrevecchi nell’area del Triveneto, da Distribook in Lombardia e Canton Ticino e Bookservice, in Piemonte, Val d’Aosta e Liguria.

COMPLICITÀ CON LA TERRA miscellanea

Serena Porrati

Prefazione di Michela Pasquali
Fotografie a colori

2014, pp 56, cm 21x24
ISBN 978-88-907017-2-6
€10,00

La quarta di copertina

Complicità con la terra è un progetto di ricerca organizzato sull’interazione di immagini e testi, le cui fonti sono varie e multidisciplinari: oggetti fotografati, trovati, ritagliati, citazioni, manifesti, contributi autorizzati e non, nozioni scientifico-biologiche, analisi architettoniche, antropologiche e geografiche, sottoprodotti del «sapere» contemporaneo. Un assemblaggio analitico che si fonde in un amalgama di interrogativi sull’idea contemporanea di natura e sul rapporto conflittuale, psicotico-nevrotico dell’uomo con le piante e gli animali nella civiltà occidentale.

Complicità con la terra parla del legame presente, lontano, inesistente o latente, tra gli abitanti e il loro territorio e dell’inarrestabile processo di simbolizazione che l’essere umano adotta per comprendere l’incomprensibile, controllare l’incontrollabile e descrivere l’indescrivibile che lo circonda. I riferimenti alle tecniche e alle pratiche che gli esseri umani adottano quotidianamente, e quasi inconsciamente, per controllare il selvatico dimostreranno però una verità univoca, inebriante: l’impossibilità del dominio assoluto.

Complicità con la terra ha vinto nel 2012 la prima edizione del concorso LinariaTesi.

Serena Porrati vive e lavora in provincia di Milano. Laureata con un master in Arte e Scienza (2013) e Arte e Nuove Tecnologie (2007), è un’artista che esplora le relazioni dell’uomo con l’ambiente e la materia. Attraverso l’analisi delle idee di natura e dei concetti culturali che determinano una visione frammentaria e statica dei fenomeni, la sua ricerca riflette sulla distanza relativa che ci separa da tutto quello che abitualmente consideriamo diverso o altro da noi.

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