Biennale Spazio Pubblico 25/27 maggio 2017 / Facoltà di Architettura di Roma Tre all’ex Mattatoio di Testaccio, Roma
COLTIVARE PER CRESCERE / 25 maggio, dalle 14,30 alle 18.30 Aula Zorzi
Sessione coordinata da Atelier delle Verdure e Linaria
La sessione si è proposta di raccogliere esempi e buone pratiche di giardini di comunità e spazi aperti coltivati secondo pratiche di condivisione, ovvero spazi che fanno riferimento a comunità, scuole, associazioni e gruppi che quotidianamente li curano e mantengono anche per scopi educativi e didattici.
Queste realtà mettono a servizio di tutta la città luoghi ideali per attività educative e per il gioco. La riqualificazione di questi spazi aperti e la loro messa in rete è una potenziale strategia di agopuntura urbana dove una serie di interventi diffusi porta all’apertura di nuovi giardini di quartiere. Con semplici interventi di riqualificazione e un cambiamento nel tipo di gestione si migliora la qualità di vita di intere comunità offrendo loro spazi per il gioco, per il ritrovo e il relax. Il coinvolgimento diretto delle realtà e delle comunità locali nella progettazione, realizzazione e gestione degli spazi permette di creare spazi condivisi, curati e rispettati. I benefici delle pratiche di partecipazione e auto-costruzione sono molteplici: da un lato la rigenerazione fisica e spaziale di aree urbane, dall’altro il coinvolgimento delle realtà locali e l’avvio di processi di partecipazione e coinvolgimento che portano a numerosi benefici sociali ed economici.
Al termine della rassegna di progetti ed esperienze si è realizzata una discussione aperta su tutti i temi affrontati.
Risultati attesi: Raccolta di buone pratiche; Individuazione di indirizzi, orientamenti, potenzialità e criticità legate alle pratiche di agricoltura urbana e di giardini di comunità.
IL PROGRAMMA
Introduzione, a cura di Atelier delle Verdure e Linaria
Linaria: Cristina Sciarrone: Territori della transizione. Tra anarchia e costruzione sociale dello spazio: nuovi ruoli per il progetto di paesaggio / Michela Pasquali: Presentazione del progetto Common Playground, il giardino della Casa Famiglia il Girotondo, Roma
Atelier delle Verdure, Barbara Boschiroli, Marco Sessa, Giulia Uva: Rassegna di progetti ed esperienze a Milano e dintorni
Alessio Di Addezio, Ufficio Economia Civile e coordinatore progetto “Green Jobs”, Legambiente
Simone Zamattei, Cooperativa sociale ABCittà, Milano
Elisa Forte, responsabile di RomAltruista per i progetti di Corporate Social Responsibility
Augusto Audissone, laboratorio di progettazione [zerozoone], Genova
Giulia D’Ambrosio, vice- presidente Manifattura urbana, Parma
Elisabetta Benelli, Cristina Origoni, Cooperativa Il Mosaico, Lodi
Andrea Brugnoli, Giordana Ronzi, cofondatrice e maestra dell’Asilo del bosco, Ostia Antica
Michela Carboni, Mariella Mugione, insegnanti ecuratrici delle esperienze didattiche ambientali dell’Istituto Comprensivo Bruno Munari, Roma
Margherita Grasselli, responsabile del progetto Coltiviamo l’Integrazione, Fiori e frutti in terra d’asilo, Roma
Giacomo Roma, responsabile di Roma! Puoi dirlo forte, Roma
Gaia Sgaramella, Laboratorio Sociale Officina Piedicastello (LabSOP), Trento
Report della Sessione a cura di Atelier delle Verdure e Linaria
L’incontro si e’ posto come obiettivo la raccolta di esempi e buone pratiche rispetto al tema in oggetto.
Queste le potenzialità emerse:
- Multidisciplinarità delle esperienze, dei progetti e delle realtà coinvolte: professionisti della progettazione, cooperative, associazioni, ONG, scuole e asili,
- Forte senso civico e responsabilità sociale presente in tutte le esperienze,
- Varietà di linguaggi ed esperienze,
- Capacità di fare rete tra realtà e competenze diverse, sia per ovviare a mancanze (budget, strumenti, conoscenze, ecc) sia per ampliare i progetti ed espanderli,
- Le attività di Corporate Social Resposibility e Team Building sono una risorsa per le attività di auto-costruzione, permettendo di ampliare il numero di volontari disponibili per la creazione dello spazio.
Questi gli aspetti innovativi rilevati:
- Forte valenza sociale, educativa e didattica di tutti i progetti,
- In tutti i progetti sono forti le componenti di sostenibilità ambientale, sociale ma anche economica. Molte esperienze mirano all’autosostenibilità e all’attivazione di economie circolari per il proprio sostentamento,
- I progettisti svolgono un ruolo di mediatori tra realtà diverse quali operatori del terzo settore, aziende e imprese, enti pubblici e privati, gruppi di cittadini,
- I progettisti sono chiamati alla creazione di uno spazio e a definire e gestire un processo di attivazione di uno spazio (ascolto e coinvolgimento degli stakeholders, ideazione del progetto, ricerca bandi e finanziamenti, ideazione del cantiere attraverso pratiche di auto-costruzione, gestione del cantiere e delle attivita’ di auto-costruzione, indicazioni e supporto per la manutenzione),
- Tutte le esperienze mirano a creare spazi e luoghi vivi: i progetti hanno come obiettivo quello della rivendicazione di una identità per un luogo e per una comunità e creare luoghi che diano opportunità a tutti.
Queste le principali criticità emerse:
- La burocrazia e l’ impreparazione degli enti pubblici alla gestione di processi di questo tipo. Se da un lato esiste sempre più la volontà politica per sostenere questi processi, dall’altro lato gli uffici tecnici comunali sono spesso ancora impreparati nella gestione,
- La difficoltà nel dare continuità nel tempo alle diverse esperienze e quindi nella manutenzione e gestione degli spazi,
- Il processo di attivazione e coinvolgimento della comunità non si esaurisce con la realizzazione del cantiere ma necessita di più tempo ed è spesso un processo continuo.