LUOGO: Scuola Primaria Cardinal Massaia Via Rina de Liguoro, 60  Roma

DATA: dicembre 2015 – marzo 2016

CLIENTE: Istituto Comprensivo Bruno Munari

PROGETTO: Linaria

EQUIPE LINARIA: Michela Pasquali e Michela Pierlorenzi

SPONSOR: Pfizer

COORDINAMENTO LAVORI: Elisa Forte, RomAltruista

VIVAIO: F.lli Gramaglia

LEGNAME DI SCARTO: offerto da Mitsafetransf

In collaborazione con le maestre della Scuola Cardinal Massaia, Linaria ha realizzato un Orto dei Semplici insieme ai volontari di RomAltruista coordinati da Michela Pierlorenzi. L’obiettivo è creare una vera e propria collezione botanica che i bambini possano utilizzare per le loro ricerche e per creare un vivaio di produzione per la distribuzione di piante anche ad altre scuole.

E’ stato utilizzato esclusivamente legname riciclato con il quale abbiamo costruito una pedana e diciotto vasche per accogliere tutte le piante previste dal progetto. La scelta delle piante è stata fatta insieme al Vivaio F.lli Gramaglia di Collegno.

La realizzazione dell’orto dei semplici ha contato sulla partecipazione di un gruppo di ragazze e ragazzi del Centro di Formazione Capodarco e naturalmente anche grazie a un laboratorio insieme ai bambini della scuola primaria che hanno messo a dimora tutte le piante.

Fin da tempi remoti le piante erano la fonte principale di sostanze terapeutiche che venivano somministrate singolarmente, o tra loro combinate nei medicamenti cosiddetti composti. Queste piante erano descritte nei testi classici di medicina, tra i quali quelli di Teofrasto e Dioscoride e di Plinio il Vecchio.

L’interesse per le piante medicinali riprende nell’alto Medio Evo con l’istituzione dell’Hortus simplicium o Hortus medicus. I primi orti botanici erano delle raccolte di erbe medicinali per la preparazione dei “semplici” (le droghe grezze) della farmacopea in uso, da cui deriva il termine “Giardino dei Semplici”. In seguito furono coltivate anche piante non medicinali, a scopo didattico e scientifico, cosicché la botanica divenne una scienza autonoma, distaccata dalla medicina.

L’Hortus simplicium era per lo più situato presso i monasteri e i conventi, cioè nei centri culturali più importanti del Medio Evo. Gli orti botanici non erano finalizzati soltanto alla raccolta di piante e alla preparazione dell’erbario, detto Hortus siccus, ma fungevano anche da centri di sperimentazione e di acclimatazione di nuove specie, tra le quali figuravano quelle esotiche originarie del Nuovo Mondo.

Le piante sono un serbatoio ricchissimo di sostanze farmacologicamente attive. A fianco delle conquiste più recenti della chimica, della batteriologia, della radioterapia, la scienza moderna ha dimostrato il suo eclettismo pescando nella tradizione, nelle scoperte dei vecchi “semplicisti”. È così che il termine “fitoterapia”, dal greco fitos (pianta) e terapia (cura), è entrato a ragione nel vocabolario scientifico.

Dai documenti dell’Orto Botanico di Trieste