LUOGO: Museo MACRO, Via Nizza – Roma

PROGETTO: a cura di Michela Pasquali e Veronica Montanino

DATA: dicembre 2019

Un’architetto-paesaggista affida a un’artista un ramo – che già non è più produzione naturale – per trasformarlo in un oggetto da camera delle meraviglie, uno di quegli “scherzi di natura” che servono al pensiero per vedere e rivedere le categorie attraverso le quali classificare il mondo, ordinario e straordinario. Un’altalena che oscilla nel suo movimento ipnotico, ludico e infantile si fa metafora dell’instabilità dell’arte, della fluttuazione tra realtà e finzione, natura e artificio, della perenne sospensione e metamorfosi tra uno stato e un altro. Giorgio de Finis descrive così la nuova collaborazione tra Veronica Montanino e Michela Pasquali.

Dopo Floating Garden realizzato nel Regent’s Park di Londra e Parterre al Museo Marca di Catanzaro, continua una ricerca a due e una fertile alleanza che nasce dall’ibridazione tra artificiale e naturale. E anche qui, come per gli altri progetti sviluppati insieme, non si ragiona secondo le consuete categorie oppositive. Anche l’altalena nasce da un processo coniugativo di queste categorie, in un amplio, fluido gioco di transizioni. Il risultato: una strana natura, sovraccarica, affollata, ricchissima di dettagli stravaganti che attira lo sguardo, punta all’osservazione del dettaglio, forse alla ricerca di un senso, di una distinzione: che cos’era naturale? cosa sarà stato aggiunto? in un continuo scambio tra vero e falso, tra mimetico e simbiotico.

L’idea di un’altalena/ramo, un ramo che dondola, oscilla, insomma che stravolge la sua natura diventando instabile e mobile, nasce da Michela che da diversi anni lavora alla costruzione di nuovi playground urbani, un po’ anche per contrastare quei tristi anonimi giochi che popolano i parchi pubblici. Invece un ramo, lo scarto di una potatura, la induce a pensare a un nuovo progetto/oggetto, un gioco tradizionale, rituale, antico, e che inevitabilmente richiama in modo trasversale letteratura e filosofia, arte e fisica, mito e letteratura, e che con l’intervento di Veronica diventa altro ancora.

Esposta in aprile alla Fabbrica del Vapore durante la Design Week, arriva in maggio nella Black Room del Macro Asilo, dove si organizza anche il workshop di una giornata sulla progettazione di nuove (simboliche, immaginifiche, concettuali, innovative, sperimentali) altalene! Un esercizio collettivo, un momento di riflessione per pensare al gioco, al giardino e all’arte insieme, avviato da un’introduzione su materiali e autocostruzione, su spazio pubblico e playground.

Quelle pensate e disegnate dal gruppo di partecipanti sono state il frutto di un lavoro sempre condiviso, che ha messo al centro soprattutto le diverse possibilità delle altalene di creare relazioni e interazioni. Due le proposte più interessanti (e senz’altro da realizzare, a questo serviva il workshop!): un sistema multiplo che “gioca” sulla ricerca continua di un equilibrio per evitare o provocare lo scontro tra chi si dondola, e una piccola leggera architettura sospesa, come un nido chiuso e accogliente, ma anche permeabile sul paesaggio intorno, da appendere a un grande albero.

Subito dopo il workshop, completa il percorso la conferenza di Anna Maria Panzera Sotto l’orse pende un seggio. Immagini di altalene in un mondo cangiante che ha indagato il «far mutare forma e figura» delle altalene nella storia e nell’arte.