LUOGO: Parco di Via Berardi, Stigliano (Matera)

PROGETTO: Michela Pasquali

REALIZZAZIONE: 4 – 9 novembre 2019

ORGANIZZAZIONE WORKSHOP: Paola Primavera

 

Riportare il paesaggio, culturale, rurale, naturale, all’interno del contesto urbano. Creare nuove reti e connessioni ecologiche e sociali. Dar vita a un luogo ricco di potenzialità, sguardi differenti e significati, a un’eterogeneo spazio simbolico e funzionale che alimenti una molteplicità di interpretazioni e usi. Questi gli obiettivi del progetto di Linaria nel parco pubblico di Via Berardi a Stigliano per sviluppare relazioni di cittadinanza attiva e responsabilizzazione collettiva.

Con la residenza a Stigliano, Linaria dà avvio a un progetto integrato nel territorio che mette in relazione natura e cultura, proponendo una reinterpretazione critica del tradizionale modello di spazio pubblico attraverso diverse azioni collettive, in una rilettura del rapporto con l’ambiente circostante.

Lo spazio riattivato e trasformato diventa sede di laboratori, attività didattiche, eventi, legati alla cultura del paesaggio, all’educazione ambientale, alla conoscenza della biodiversità, con il coinvolgimento di scuole, associazioni, enti in un processo adattativo, graduale e partecipativo, che farà leva sulle molteplici possibilità di interazione tra le persone. La multifunzionalità sarà un fattore integrativo importante per la creazione di un presidio attivo nel territorio che stimolerà anche un nuovo modello di gestione partecipata.

Per dare forma e senso, raccontare una storia, sottolineare il potenziale narrativo ed evocativo del nuovo parco, Linaria propone tre azioni diverse:

  • un’esplorazione intorno a Stigliano, organizzata insieme a esperti locali, alla scoperta delle perculiarità botaniche e paesaggistiche, ma anche dei legami tra le persone e l’ambiente. Il primo passo per l’evoluzione del parco in un atlante botanico, in un giardino mediterraneo che si integri fortemente nel territorio,
  • la trasformazione delle superfici orizzontali e verticali, in pietra e cemento, con un intervento pittorico che si lega al quartiere grazie al Festival AppARTengo. Un solo colore, l’arancione, illumina le zone d’ombra e i percorsi per rappresentare piante e paesaggi,
  • la messa a dimora di alcune grandi macchie omogenee di piante, come lentisco, mirto e ginestre. Una scelta botanica che vuole trasformare il parco in un luogo attivo, educativo, di formazione e sviluppo. Ma che vuole anche contribuire a diffondere una tipologia di giardino urbano sostenibile e a bassa manutenzione.